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Titolo I quindici sciacalli
Autore Massimo Zaninelli
Collana Vulcano
Dettagli 304 pp, Ft. 14,2 x 20
ISBN 9788860431929
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I quindici sciacalli
In libreria dal 30 ottobre 2023
Il primo romanzo, ispirato a fatti e personaggi reali, dedicato agli Internati Militari Italiani (IMI) deportati dalla Wehrmacht dopo l’armistizio dell’8 settembre e detenuti nei lager nazisti come schiavi fino al termine della II guerra mondiale.
Descrizione
I quindici sciacalli narra di eventi accaduti, parte in Italia, parte nel cuore dell'Europa centrale, tra l’inverno del 1943 e la tarda estate del 1945. L'autore descrive la vicenda personale e familiare di Emilio, studente universitario chiamato alle armi come allievo ufficiale quando ormai le sorti della Seconda guerra mondiale volgevano a sfavore dell’Italia. Pochi mesi dopo l’arruolamento del protagonista, Mussolini venne arrestato e i vertici dell’Italia fascista firmarono l’armistizio con gli alleati abbandonando le forze armate nella confusione più assoluta, e trasformando vaste aree del territorio nazionale in altrettanti campi di battaglia. A seguito di questi fatti, Emilio farà parte di quei 650.000 militari del Regio Esercito che, ingannati dai tedeschi con false promesse di ritorno a casa, sarebbero stati deportati nei lager di mezza Europa per essere sfruttati come “schiavi di Hitler”. Nell’ultimo capitolo Emilio, ormai vecchio, si trova ad affrontare lo spettro dei ricordi accumulati negli anni della prigionia e del ritorno. Ma anche a fare i conti con l’amarezza per il mancato riconoscimento del sacrificio affrontato da lui e dalla stragrande maggioranza dei suoi compagni rifiutando di allearsi con i nazisti e unirsi alle fila della Repubblica di Salò. Sarà la nipote, che decide di dedicare la tesina di maturità alla vicenda degli IMI, a risvegliare nel nonno la memoria di un passato che a lungo aveva tentato di scacciare, senza mai riuscirvi realmente.
Per la prima volta in questo romanzo, la vicenda degli Internati Militari Italiani (IMI) esce dagli ambiti ristretti della memorialistica e da quelli specialistici della storiografia per diventare una pagina condivisa della storia italiana.
Massimo Zaninelli
Storico di formazione e pubblicista, Massimo Zaninelli ha collaborato con quotidiani, periodici ed emittenti televisive. Ha pubblicato i romanzi Il dono inquietante (Sugarco, 2016) e Aprendo le chiuse (Altromondo, 2021). Ha scritto, inoltre, per riviste scientifiche italiane e internazionali articoli inerenti la ricerca clinica, la storia della scienza e dell’informatica e ha rivestito il ruolo di direttore della comunicazione per alcune grandi aziende. Dal 2011 dirige una società di consulenza per imprese del settore farmaceutico ed è professore a contratto presso le Università di Parma (web communication e social media), LUISS di Roma (comunicazione d’impresa) e Pavia (trasparenza degli studi clinici).

Il destino degli IMI
Agli occhi del potere nazista, i soldati italiani erano niente più che dei traditori: il trattamento che il Führer decise di riservare loro fu la conseguenza di tale giudizio. Quasi subito, lo status degli IMI mutò da “prigionieri di guerra” a “internati militari italiani”, rendendo inapplicabili per loro le tutele previste dalla Convenzione di Ginevra. Le condizioni di vita e di lavoro forzato a cui vennero sottoposti furono disumane e per i più fortunati, durarono circa venti mesi. Al termine della guerra furono infine liberati, nel caso del protagonista a opera dell’esercito sovietico. Ma fu una liberazione che scaraventò gli ex-IMI nel mezzo di un teatro bellico senza alcun mezzo di sostentamento o programma di rientro in Italia. Per la maggior parte degli ex militari italiani, le peripezie del ritorno si impressero nella memoria con altrettanta forza delle angherie subite durante la prigionia, rendendo se possibile ancora più acuto il senso di abbandono da parte dello Stato.