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Titolo Oltre il Don
Autore Eugenio Sacco
Collana Filo spinato
Dettagli pp. 144, Ft. 12,2 x 20
ISBN 9788860430977
Oltre il Don Un anno sul fronte orientale. Diario di guerra di Erminio Ferrari
Introduzione di Marco Palmieri
Partendo dalla storia di una famiglia, un viaggio di ricerca nel cuore della seconda guerra mondiale, seguendo le vicende dell'AR.M.I.R. sul fronte orientale, fino alla Russia, e un'avanzata resa possibile dal lavoro e dal sacrificio di centinaia di migliaia di uomini.
Descrizione
Diario di guerra e testimonianza diretta della vita dei soldati sul fronte russo, Oltre il Don nasce in un contesto di ricerca storica e familiare, con l’intento di tracciare lo spaccato di un’epoca guardando la storia dal basso degli eventi di tutti i giorni e intrecciando questo sguardo con il reportage giornalistico e il racconto. Al centro degli avvenimenti è il Capitano autiere di complemento Erminio Ferrari, il cui percorso di guerra si snoda tra la fine del 1941 e la fine del 1942, dall’occupazione della Jugoslavia fino alla campagna di Russia al seguito delle truppe dell’AR.M.I.R.
Ricco di emozioni e di avventure, il libro rievoca, insieme alle atrocità della guerra, il dolore della partenza, la fatica dei viaggi, il sorriso nelle difficoltà, lo spirito di goliardia cameratesco di tanti giovani scaraventati nel cuore incandescente del conflitto, sottolineando la gioia di vivere e la forza di volontà di chi ha fatto della fiducia nel ritorno un incrollabile sostegno.
Sacco Eugenio
Eugenio Sacco è nato a Roma nel 1982. Appassionato di scrittura, giornalismo e comunicazione, lavora da oltre quindici anni nel settore editoriale come giornalista e addetto stampa. Attualmente riveste il ruolo di coordinatore editoriale per la stampa nazionale in una delle maggiori aziende di media monitoring, leader di mercato in Italia. Collabora con autori e case editrici come editor e ghost writer.
L'assaggio
"Accompagnamento, specie di notte, di musica militare eseguita da motori di tutti i generi. Contrabbasso: le bombe dei piloti rossi. E fuochi d’artificio, bellissimi. Pallottole sfreccianti a migliaia. Io che credevo d’annoiarmi! A Stalino c’era qualcuno che riusciva a captare qualche onda italiana e si aveva qualche volta il nostro bollettino, qui niente. Continua con crescendo la musica russa. Di qui, dal 188°, la si sente bene perché siamo a 500 metri dal Campo d’aviazione e quei signori fanno volentieri le serenate all’Aerodromo."