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Titolo Ritorno in Egitto
Autore Giovanna Mozzillo
Collana Il portico
Dettagli pp. 276
ISBN 9788860431363
anche cartaceo
Ritorno in Egitto
La storia di un amore forte e irrinunciabile tra il patrizio Claudio e il suo concubino Ligdo, sullo sfondo di un impero romano al tramonto, in bilico tra paganesimo e cristianesimo.
Descrizione
Il potere di Roma è al tramonto. Nell’Urbe regna l’angoscia perché i barbari premono ai confini, la criminalità impazza, dilagano le epidemie, proliferano insetti mostruosi e fenomeni inspiegabili accreditano la tesi che la fine dei tempi sia vicina. Un mondo in sfacelo in cui sempre più capillarmente si diffonde il messaggio del Cristo, il profeta di Nazareth che all’umanità atterrita offre certezze e speranze, ma ribaltando criteri di giudizio validi da secoli e rivoluzionando il concetto di bene e di male. Accade così che Claudio e il suo concubino Ligdo d’improvviso scoprano come il loro rapporto – un rapporto da sempre ritenuto giusto e gradito ai celesti – ora per il nuovo dio sia turpe e peccaminoso. Si innesta così una vicenda che, ricca di episodi suggestivi o inquietanti, sfiora il confine tra razionale e irrazionale e si dipana incalzante verso un esito imprevedibile. Una vicenda in cui il pathos - implicito nell’impatto tra due concezioni della vita reciprocamente incompatibili, quella classica che esalta l’eros e quella cristiana che lo criminalizza - è potenziato anche dallo stile: alto e, al tempo stesso, avvincente. Il romanzo, pur ricreando un mondo lontano da noi ma all'origine della nostra storia e della nostra civiltà, affronta temi attualissimi: perché attuali sono il contrasto tra laicità e fondamentalismo e l'ansia di chi vede sgretolarsi il sistema di valori a cui da sempre ci si è affidati.
Mozzillo Giovanna
Giovanna Mozzillo vive e lavora a Napoli. Ha pubblicato: Le alghe di Posillipo (1994, II ed. 2011), Tempo di cicale (1995), Recita napoletana (1999, Premio “Naples in the World”, da cui è stato tratto il lavoro teatrale “Tempo scaduto”, diretto e rappresentato da Gea Martire), La signorina e l’amore (2001, finalista al Premio Morante 2002, II ed. 2002), Lavinia e l’angelo custode (2003), Quell’antico amore (2004), La vita come un gioco (2007, finalista al Premio Melfi 2008), Malgrado tu sia altrove (2014). È coautrice del volume collettivo La guerra e le bambine: sedici nonne raccontano (2014). In edizione Marlin: Ritorno in Egitto (2017) e Il canto del castrato (2019). Collabora alle pagine culturali di vari quotidiani e riviste, tra cui “Corriere del Mezzogiorno” e “Leggendaria”.
Un assaggio
Oh, tu non capisci, io devo morire, non posso non morire, perché, anche se mi fermassi a Napoli con Zenobia, poi non resisterei a starmene lontano da Claudio, il bisogno di lui sarebbe più forte di me, e lo raggiungerei, lo raggiungerei a piedi, a nuoto, senza mangiare, senza bere, senza respirare, lo raggiungerei a ogni costo, a parte che, una volta rientrato in Italia, sarebbe lui a cercarmi e a venire da me, e… io subito gli cadrei tra le braccia, e di nuovo peccherei, perdendo la mia anima.