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Titolo Afrodite in cucina
Autore Ugo Tognazzi
Collana Fuori collana
Dettagli 256 pp, 16 x 24
ISBN 9788860430003
Afrodite in cucina
A cura di Antonio Piccinardi
Dalle ostriche piccanti al sorbetto ai frutti della passione, la cucina erotizzante di un grande dello spettacolo che fu grande anche ai fornelli.
Descrizione
Il primo cibo afrodisiaco che "intervenne" nella vita di Ugo Tognazzi, ai suoi primi passi nel mondo dello spettacolo, fu una pera, comprata con i pochi spiccioli che aveva in tasca. In un giardinetto pubblico, seduto su una panchina, mentre stava per affondare il primo morso nel frutto, l’attore notò lo sguardo profondo e insistente di una ragazza seduta sulla panchina di fronte. "Poco dopo la ragazza, che non era niente male, passò dalla sua panchina a quella di fianco, e da questa alla mia, e di lì siamo passati al letto con una velocità sorprendente…" Così inizia la prefazione di Tognazzi a questo libro di "cucina afrodisiaca": circa duecento piatti, preparati con ingredienti che da sempre sono stati considerati "stimolanti", "erotizzanti"; ma che, soprattutto, sono legati tra loro dalla caratteristica di essere "eccellenti". Ottimi piatti, dunque, innaffiati da altrettanto ottimi vini; quanto alla componente afrodisiaca, quello che conta, come dice Tognazzi, è l’atmosfera: perché non ispirarsi quindi al “menù” che ci viene proposto dal disegno di copertina di Guido Crepax? E buon appetito, in tutti i sensi.
L’ASSAGGIO
<<La salama da sugo non è certo cibo che metteresti sul desco familiare ogni giorno, ma ti può far venire la voglia, l’acquolina in bocca, tale da indurti a fare un viaggio solo per gustarla, esattamente come mi sorgeva, prepotente, la voglia di quell’incontro annuale, tanto più stuzzicante in quanto sporadico, insolito, del tutto privo di implicazioni e complicazioni.
L’aspetto erotico della salama di Ferrara (alludo all’alimento, naturalmente) è legato alle calorie e quindi alle energie che fornisce, così come altrettanto nutriente e di conseguenza energetica è la famosa bistecca alla fiorentina, quando è alta veramente tre dita, quasi completamente cruda, visto che la carne dotata di molto sangue appartiene alla categoria dei cibi afrodisiaci, se non altro perché ti carica o ricarica.>>
Ugo Tognazzi
Ugo Tognazzi (Cremona 1922 - Roma 1990) esordì in teatro con la compagnia di Wanda Osiris, poi formò una celebre coppia comica con Raimondo Vianello. La sua carriera cinematografica ebbe inizio nel 1950. Nel 1961 diresse Il mantenuto, di cui fu anche protagonista. Tra il 1963 e il 1988 si dedicò al cinema satirico, lavorando per registi come Marco Ferreri (L’ape regina, 1963; La donna scimmia, 1964; Marcia nuziale, 1966; La grande abbuffata, 1973) e Dino Risi (I mostri, 1963; Straziami ma di baci saziami, 1968) e dando vita alle due fortunate serie di Amici miei (1976-1985) e Il vizietto (1978-1985). Alberto Bevilacqua lo diresse in due film tratti da suoi libri: La califfa (1970) e Questa specie di amore (1972). L’interpretazione in La tragedia di un uomo ridicolo (1981) di Bernardo Bertolucci gli valse la Palma d’oro come miglior attore al Festival di Cannes. Calciatore dilettante e gran tifoso del Milan, amava anche giocare a tennis, ma la sua vera grande passione era la cucina, per cui fu ospite e consigliere gastronomico di alcuni rotocalchi, direttore della rivista "Nuova Cucina" e autore di alcuni libri: L’abbuffone. Storie da ridere e ricette da morire (1974), Il rigettario. Fatti misfatti e menù disegnati al pennarello (1978), La mia cucina (1983), Afrodite in cucina (1984).
