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Titolo La salita delle Croci
Autore Mario Dell'Acqua
Collana Il tuffatore
Dettagli pp. 96, Ft. 14,2 x 21
ISBN 9788860430663
La salita delle Croci Salernum: strutture dello spazio antropico 1
Introduzione di Paolo Peduto
Salerno, salita delle Croci:
le absidi della cattedrale.
La salita delle Croci va,
all’ombra imponente delle absidi
della cattedrale, dal sito
dell’antico teatro in via dei Mercanti
fino al mons Bereleais con una ripida scala.
Si chiamava salita delle Croci
forse perché recava ad un avanzo di chiesa
o forse perché la fatica aspra dell’ascesa
la accomunava all’immagine simbolica del Calvario.
Descrizione
Due documenti del Codex Diplomaticus Cavensis (X sec.) riportano una lite giudiziaria tra il monastero di S. Massimo e quello di S. Lorenzo. I documenti descrivono la lite insorta per la giusta ripartizione dell’acqua incanalata del ribus faustini in una località esterna alla città denominata mons Berelais. Il termine Berelais definisce un luogo della Salerno medievale dove nella tarda antichità esisteva un anfiteatro. Già Erchemperto, nella Storia dei Longobardi, usa il termine Berelais per l’anfiteatro dell’antica Capua. A Salerno mons Berelais è anche la traccia linguistica della forma accidentata della città, caratterizzata nella parte alta da ripe, salti e valloncelli, ed è il luogo che si raggiunge con la ripida scala della salita delle Croci. La riscoperta di questi luoghi, con l’aiuto di un accurato rilievo planimetrico, propone nuove ipotesi interpretative della città. Salernum, una città montuosamente marina, rivela una forma urbana strettamente legata al sito ed alla trasformazione, nel tempo, delle sue strutture edilizie. Il fenomeno, controllato nella sintesi del disegno, appare meglio definito con la localizzazione, nel perimetro della sua storia, dell’anfiteatro, del teatro e del castrum.
Mario Dell'Acqua
Mario Dell’Acqua, già docente di Progettazione Architettonica presso l’Università Federico II di Napoli, ha partecipato attivamente al dibattito sul “Riuso Urbano” con ricerche, interventi a convegni e pubblicazioni, tra cui: Una politica urbanistica per Salerno: gli interventi nel Centro Storico, in AA.VV., Il Riuso Urbano (P.E.G., 1980); Morfologia urbana e tipologia edilizia, in Guida alla storia di Salerno (Laveglia, 1982); Considerazioni sulle trasformazioni urbane nel XVII sec., in Il barocco a Salerno (FAI, 1982); Palazzo Fruscione: appunti da un cantiere di restauro (Plectica, 2013); Note sul paesaggio storico, in Storia di Salerno vol. I, (D’Amato, 2020) e, in edizione Marlin, La salita delle Croci. Salernum: strutture dello spazio antropico 1 (2016) e Le torri di Guaiferio. Salernum: strutture dello spazio antropico (2022). Inoltre, per l’attività sperimentale a Salerno ha curato la realizzazione del P.E.E.P. Fornelle, il restauro del Castello e, nel Centro Storico, il restauro di S. Pietro a Corte, del Convento di S. Maria delle Grazie (Pia Casa di Ricovero), del Conservatorio A.G.P.M in via dei Canali, di Palazzo Pinto e di Palazzo Fruscione.
