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Titolo Salerno fascista
Autore Alfonso Gambardella
Collana Il tuffatore
Dettagli pp. 336, Ft. 14,2 x 21
ISBN 9788860430946
Salerno fascista Potere provinciale e declino della città nella storia del Ventennio
SECONDA EDIZIONE
La prima ricostruzione documentata della storia del Ventennio fascista a Salerno, quando si ridusse l'egemonia della città, si rafforzò un potere "provinciale" e si affermò l'influenza esercitata dagli agrari della Piana del Sele nell'economia e nel governo del territorio.
Descrizione
Un'attenta ricerca, compiuta su una vasta e inedita documentazione d'archivio, rivela la complessa geografia del potere fascista a Salerno. La struttura del partito nell'estesa area della provincia fu a lungo dominata da un ras locale, Mario lannelli, in accordo con un gerarca nazionale di seconda fila, Matteo Adinolfi, che assicurò a sua volta protezione, carriere e vantaggi ai suoi amici della periferia, almeno fino alla metà degli anni Trenta, quando da Roma s'instaurò un maggiore e più diretto controllo dell'organizzazione politica. Dopo la caduta dell'amministrazione comunale che s'era ispirata alla personalità di Giovanni Amendola, la borghesia cittadina perse nel Ventennio la sua capacità di direzione politica ed economica della società locale. Il governo vero del territorio fu esercitato dall'autorità prefettizia per conto dello Stato fascista, e dai capitalisti agrari della Piana del Sele, che ne promossero la trasformazione agroindustriale e favorirono un emergente imprenditore del tabacco, Carmine De Martino. Il maggior peso assunto dalla provincia nel periodo fascista perdurò nel dopoguerra per la leadership politica di De Martino, e solo dal 1956 la città riprese il suo ruolo di centro, grazie alla figura di Alfonso Menna che assurse alla carica di sindaco e fu l'artefice di un progetto di nuova industrializzazione di Salerno.
Gambardella Alfonso
Funzionario delle Camere di commercio, dirigente della Giunta regionale della Campania, docente di geografia e poi dirigente scolastico, Alfonso Gambardella si è accostato alla ricerca storica sul fascismo per il desiderio di scoprire le origini della conformazione del potere della Salerno del dopoguerra, mosso dalla pluralità delle sue competenze professionali, acquisite nel campo dell'economia del territorio e dei beni culturali e ambientali, e da una lunga esperienza di amministratore locale e di militante di movimenti politici e solidaristici. È autore di articoli e pubblicazioni di carattere geografico e ha collaborato alla cattedra di Geografia economica dell'Università di Salerno.