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Si completa con "Sguardo all'Africa" la trilogia dedicata ai viaggi di Dacia Maraini

Una viaggiatrice curiosa e sensibile in giro per il mondo con compagni d'eccezione come Pasolini, Moravia e Callas
Libro: Sguardo all'Africa
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All’inizio del 1970 Dacia Maraini e Alberto Moravia raggiungono Pier Paolo Pasolini e Maria Callas a Dakar, in Senegal. Di lì si spostano in Costa d’Avorio e Mali. Quattro amici straordinari a cui piaceva scoprire luoghi straordinari dove rintracciare presenze arcaiche e misteriose. Non erano turisti, ma viaggiatori. “Sono nata viaggiando, e ho continuato a farlo, senza mai fermarmi, fino ad oggi. Viaggiare è un mio modo di respirare”, ha raccontato Dacia Maraini nel documentario “Io sono nata viaggiando”, di Irish Braschi. Nessuna guida, tanti romanzi per cogliere lo spirito del luogo e riuscire a guardare negli occhi uomini, donne e bambini di ogni angolo del mondo, per raccontarne le storie. In “Sguardo ad Oriente”, attraversando Cina, Corea, Giappone, India, Iran, Palestina, Pakistan, Siria, Tibet, Turchia, Vietnam, Yemen, la scrittrice ricorda il periodo di internamento a Nagoya dal 1943 al 1945, le vittime della bomba atomica, i morti per il "superlavoro", l’emancipazione femminile e il fascino del teatro Nō. Ma anche le carestie, gli stupri, i femminicidi, la coraggiosa protesta delle donne afghane contro le restrizioni imposte dal regime talebano. In “Sguardo al Nuovo Mondo”, attraversando Argentina, Cile, Colombia, Cuba, Messico, Stati Uniti, Uruguay, i suoi temi più cari (diritti delle donne, pena di morte, tortura, emigrazione, emarginazione sociale, discriminazione razziale e sessuale) dialogano  con la poesia come forza capace di salvare le lingue a rischio di estinzione, con Fidel Castro, i college americani e il “teatro della civiltà”.

Con questo libro, che completa la trilogia che la casa editrice Marlin ha deciso di pubblicare per offrire al pubblico un quadro il più esaustivo possibile di una viaggiatrice attenta alla cultura, alla politica, al sociale e ai diritti, il continente africano è al centro di un reportage dove interviste, frammenti di vita, confessioni e condivisioni, diventano lo spunto per riflettere sull'attualità e sui suoi molteplici irrisolti. Perché il vero rischio di un viaggio, “è quello di mettere in discussione le proprie certezze”, dice l'autrice.

L’Africa è il continente più amato dalla nota scrittrice italiana, quello per cui ha scritto molti reportage, pagine narrative e persino un documentario “Ritratti delle donne africane”, girato in Costa d’Avorio e trasmesso dalla RAI nel 1977. L’Africa è anche il continente più visitato insieme agli inseparabili amici Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, che lo consideravano uno dei luoghi più importanti per la loro ricerca e per loro produzione artistica. Oltre a essere un resoconto dei viaggi compiuti in Etiopia, Kenya, Somalia, Egitto, Costa d’Avorio, Marocco, Algeria, Sudan, Nigeria e altri, la Maraini tratta con passione temi rilevanti per molte popolazioni africane, come la guerra civile, la carestia, il colonialismo, l’ingiustizia sociale, la prostituzione, l’infibulazione, ecc. mettendo, come sempre, in risalto la difficile condizione e il ruolo importante delle donne nella famiglia e nella società.

 

Dichiarazione dell'autrice

"Ecco l'ultimo volume della trilogia sul viaggio. Per me il viaggio è un processo di conoscenza. Prendo aerei e treni per capire, conoscere confrontarmi con persone e culture diverse. A volte il confronto è faticoso e perfino doloroso, ma utile per una crescita interiore. Ho raccontato tanti viaggi fatti da sola, oppure con i più cari amici come Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, e Maria Callas che ora viaggiano nelle strade del cielo. Spero di dare, con le mie narrazioni qualche spunto di riflessione utile.” 

 

Il marlin, da cui la casa editrice prende il nome, è il pescespada che Hemingway amava pescare
al largo di Cuba e che gli ha ispirato lo splendido romanzo “Il vecchio e il mare”

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