Ambiente e maternità surrogata nel romanzo "Il mio nome è Maria Maddalena", già alla terza edizione
«Mistica e sacralità della vita: le parole per raccontarle». Sul tema interverranno in diretta Facebook, sulla pagina https://www.facebook.com/MarlinEditoreCava, mercoledì 16 dicembre, alle 18.00, la mistica di fama internazionale Angela Volpini e Roberta Trucco, autrice del romanzo "Il mio nome è Maria Maddalena", Marlin editore. Sulla scia di questo libro, punto di riferimento per una riflessione su maternità surrogata e armonia tra Oriente e Occidente, sacralità della vita e incontro con la natura, in Amazzonia, e la parte più profonda di sé stessi, le due relatrici, in un dibattito moderato da Marco Olivieri, ufficio stampa Marlin editore, dialogheranno su un argomento cruciale per il nostro futuro.
Volpini è autrice del libro “L’uomo creatore” (Castelvecchi editore, con introduzione di Roberta Trucco) e ha fondato nel 1958 il Centro "Nova Cana" di cui oggi è presidente. Invitata a discutere le tematiche del Concilio Vaticano II, è stata anche sollecitata a dialogare all’Académie Française con intellettuali quali Sartre, Maritain, Yourcenar e Le Corbusier e ha pubblicato saggi, articoli e diversi volumi.
Il romanzo
Maria Maddalena ha 22 anni e vive a Los Angeles. Studia Antropologia all’Università della California (UCLA) e coltiva un sogno: andare in Amazzonia grazie a un progetto universitario. Esclusa dalle selezioni, decide di affittare il suo utero. Ha bisogno di guadagnare alla svelta dei soldi che le consentano di andarci in modo autonomo. La sua vita però si complica quando, in seguito alla fecondazione in vitro, rimane incinta di due gemelli. Nel frattempo, l’Università la richiama: la sua candidatura al progetto in Amazzonia era stata respinta per errore.
Il romanzo s’intitola “Il mio nome è Maria Maddalena”, Marlin editore, alla terza edizione (collana Il portico, www.marlineditore.it), che tocca l’argomento attuale, discusso in ambito legislativo in Italia, in questo periodo, della maternità surrogata e che affronta, in chiave romanzesca, la crisi dell’Occidente con postfazione di Grazia Francescato. L’autrice, Roberta Trucco, genovese, è una scrittrice esordiente di 53 anni. Femminista tardiva ma tenace, scrive per diverse testate, ha curato per Nutrimenti e Castelvecchi i libri di suor Teresa Forcades, teologa femminista promulgatrice della teologia Queer e ha fondato, nella sua città, il comitato “Se non ora quando”. Da allora collabora con molte donne, voci autorevoli del femminismo contemporaneo, tra cui Francesca Izzo, Licia Conte, Cristina Comencini, Sara Ventroni, Serena Sapegno, Rita Cavallari e molte altre, nelle battaglie per i diritti delle donne.
Coinvolgente e appassionante, “Il mio nome è Maria Maddalena” colpisce per il ritmo, interiore e narrativo, della scrittura e per la cura in ogni parola, descrizione, immagine, raggiungendo un'efficace combinazione di trasparenza, limpidezza quasi, e apertura alla complessità al tempo stesso. L’attenzione alle sfumature, in un'apprezzabile alternanza di voce narrante della protagonista e descrizione dei tumulti interiori degli altri personaggi, acquisisce forza nel racconto del mondo alternativo di un'Amazzonia tratteggiata con colori, suoni, pensieri, emozioni evocativi. Il confronto/scontro Oriente/Occidente e la crescita graduale della figura di Maria Maddalena risultano al servizio di una scrittura che apre nuove domande.