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Titolo Tra i monti della Cava
Autore Pauline Craven
Collana I lapilli
Dettagli pp. 120, Ft. 12,2 x 18
ISBN 9788860430571
Tra i monti della Cava Gente, credenze e usanze in un villaggio dell'800
A cura di Tommaso Avagliano
Lo splendore del paesaggio cavese e la semplicità della gente di un tempo nelle parole incantate di una grande scrittrice francese dell'Ottocento.
Descrizione
In limpide pagine di diario, vergate da una scrittrice francese che fu grande amica dell’Italia, la vita di un piccolo villaggio rurale affacciato sul golfo di Salerno, Castagneto di Cava de’ Tirreni, riflessa nelle vicende, nelle credenze, negli usi e nei costumi della famiglia di un modesto proprietario terriero appartenente alla classe dei “galantuomini”, ricca di otto figli, tra cui due maschi, da avviare l’uno alla carriera forense e l’altro a quella ecclesiastica, e due ragazze da marito. Dagli incontri della scrittrice con alcune donne del paese e in particolare con la figura a tutto tondo della moglie del galantuomo, Donna Fortunata, nutrita di secolare saggezza popolaresca, prendono luce i minimi aspetti e accadimenti della quotidianità, proiettati su uno scenario “pittoresco”, d’impareggiabile bellezza, lo stesso che tra Settecento e Ottocento ispirò legioni di artisti e di letterati. Dotata di uno stile scintillante, fatto di grazia e di arguzia, l’autrice si cala in quel mondo quasi fuori dalla storia, esplorandolo con animo scevro da pregiudizi, e ce ne dà uno spaccato che vale più di un trattato scientifico. In appendice, brani dal libro Paolina Craven e la sua famiglia (1892) di Teresa Filangieri Ravaschieri Fieschi e il profilo biografico della scrittrice a firma di Raffaele Guariglia, diplomatico e uomo politico. A conclusione, un apparato di immagini inedite o rare.
Craven Pauline
Pauline Craven, nata a Parigi nel 1808 e approdata a Napoli nel 1830 al seguito della famiglia (il padre era stato ministro di Carlo X), sposò nel 1834 il diplomatico inglese Augustus Craven, dividendo i suoi soggiorni in Italia tra la metropoli partenopea, dove frequentò la migliore società e si distinse per le numerose iniziative benefiche, e la villa di Castagneto nelle campagne di Cava de’ Tirreni, in cui si rifugiava per scrivere e ritemprarsi. Nello scorrere degli anni la sua vita fu funestata da molti lutti e dal dissesto del patrimonio familiare, causato da errate speculazioni del marito, oltre che dalle delusioni provenienti dalla situazione politica nella sua patria d’origine, avviata al disastro di Sedan. A sorreggerla anche nei momenti più bui, il successo dei libri che andava pubblicando, tra cui: Anne Sévérin (1865, 22 edizioni), Récit d’une soeur (1866, 30 edizioni, Primo Premio dell’Accademia di Francia nel ’67), Fleurange (1872, premiato anch’esso dall’Accademia), Le Valbriant (1876), Réminiscences (1879), Lady Georgiana Fullerton, sa vie et ses oeuvres (1888). Nel 1876, costretta dalla precaria situazione economica, la Craven rinunciò al “caro asilo” di Castagneto, che aveva cercato invano di salvare dal disastro, e lasciò definitivamente l’Italia. Morì a Parigi nel 1891, accudita fino all’ultimo dal fedele cameriere Luigi Senatore che l’aveva seguita da Cava.