Ramón Gómez de la Serna
Ramón Gómez de la Serna (Madrid 1888 - Buenos Aires 1963) fu l’assoluto protagonista delle avanguardie del primo Novecento in Spagna, dove si fece banditore delle teorie del Cubismo e del Futurismo. In fertile contatto con artisti e scrittori europei – da Picasso a Larbaud, da Charlot a Apollinaire, da Buñuel a Dalí – sperimentò molteplici aspetti e modalità espressive di quel periodo, fino a creare un nuovo e accattivante genere letterario, la greguería, sorta di freddura o epigramma di gusto surrealista. Grafomane e istrione, ha pubblicato centinaia di articoli, racconti, storie minime, saggi di costume, e una decina di romanzi, di cui molti scritti durante una lunga permanenza a Napoli e lì ambientati. Tra questi il più conosciuto e lodato dalla critica è La mujer de ámbar (1927). In Italia finora sono stati tradotti Le tre grazie, La vergine dipinta di rosso, Seni, Mille e una greguería e Dalì. Tra le sue eccentricità si ricordano le conferenze tenute dall’alto di un lampione a Gijón, o stando in groppa all’elefante di un circo a Parigi. Fu legato sentimentalmente alla giornalista e scrittrice Carmen de Burgos. Octavio Paz l’ha definito "immenso come Lope de Vega, e come lui popolare, prodigioso, inesauribile".