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Titolo Gli zoccoli di Steinbruck
Autore Pompilio Trinchieri
Collana Filo spinato
Dettagli pp. 168, Ft. 12,2 x 20
ISBN 9788860430731
Gli zoccoli di Steinbruck Peripezie di un bersagliere tra guerra e lager
A cura di Mario Avagliano e Marco Palmieri
La cronaca emozionante e tragica del lungo viaggio di andata e ritorno dal fronte, per una missione di rifornimento all’Armir, l'Armata italiana in Russia, e quella della deportazione e della prigionia nei lager, a seguito del rifiuto di adesione alla Repubblica di Mussolini.
Descrizione
Le memorie di Pompilio Trinchieri si aprono con un primo scritto che copre il periodo dal 6 luglio al 3 agosto 1942, con la cronaca ora per ora del lungo viaggio di andata e ritorno dal fronte, per una missione di rifornimento all’Armir, l'Armata italiana in Russia. Si tratta di un documento di grande interesse, dal quale emergono ampie tracce del tipo di guerra totale voluta da Hitler: una guerra spietata e violentissima, combattuta non solo al fronte ma nelle retrovie contro la popolazione civile, e intrisa di quell’odio razziale che permeava l’ideologia nazista. Una guerra non convenzionale da parte dei tedeschi, della quale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Pompilio cessa di essere spettatore impotente e diviene vittima, subendo la deportazione e la prigionia nei lager, per aver rifiutato l’adesione alla Repubblica di Mussolini. Ed è proprio a questa esperienza di fame, maltrattamenti, punizioni, che è dedicata la seconda più ampia parte del libro. Un diario-memoria della prigionia basato su annotazioni e appunti presi mentre si svolgevano i fatti, con grave rischio personale, dall'animoso bersagliere romano. Una narrazione che ha valore di fonte storica e contribuisce ad aggiungere ulteriori elementi di conoscenza alla vicenda spesso dimenticata degli IMI, gli Internati Militari Italiani.
Trinchieri Pompilio
Pompilio Trinchieri nacque l’11 agosto 1915 a San Vito Romano (Roma). Trasferitosi bella capitale, nel 1937 fu chiamato alle armi nel 2° Reggimento Bersaglieri. Richiamato alla vigilia dell’ingresso in guerra dell’Italia, fu destinato al fronte in Albania, Grecia e Russia. Nel 1942 sposò Luciana Casadei, da cui ebbe quattro figli. L’8 settembre del 1943 si trovava in Grecia, a Khalkis, nell’isola di Eubea. Catturato dai tedeschi, fu portato in Germania e internato nello Stalag III B (il 6 dicembre 1943 sarà trasferito nello Stalag IX C, a Bad-Sulza), con il numero di matricola 310778 , per aver rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Sottoposto al lavoro obbligatorio, durante la prigionia fu condannato a due mesi di detenzione nel campo di punizione di Steinbruck. Dopo la liberazione, rientrò in Italia e fu assunto come impiegato dal Comune di Roma. Passione della sua vita fu il calcio: grande tifoso della Roma, durante il servizio militare giocò nel Padova e successivamente fu anche arbitro e commissario di campo. E' morto a Roma il 18 maggio 2011, all’età di 95 anni.