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Titolo Forse a Napoli ti salverai
Autore Francesco Cammisa
Collana Il portico
Dettagli pp. 132, Ft. 12,2 x 20
ISBN 9788860431141
Descrizione
Protagonista del romanzo è il cineasta Tullio Perilli, in cui è adombrata la figura di Federico Fellini. Il regista sta attraversando una lunga agonia artistica: il suo ultimo progetto è stato scartato come frutto della “frenesia di un intellettuale”. Dimenticato dal cinema, rifiutato persino per girare degli spot pubblicitari, Perilli avverte questo isolamento come un’ingiustizia incolmabile. A fargli compagnia a Roma, città in cui vive, ci sono i ricordi degli amici di sempre, rievocati come fantasmi che popolano le stanze della memoria. In un’atmosfera visionaria, il protagonista ripensa alla sua famiglia e alla moglie Diletta, dalla quale con suo grande dolore non ha avuto figli. Nonostante mediti il suicidio, Perilli non perde però la sua vena ironica, riuscendo a farsi beffe dei cliché contemporanei e trasformando gli interlocutori di turno (l’onorevole, il giornalista, il produttore, il malvivente) in sorprendenti ed esilaranti caricature. Solo i disegni in cui aveva immortalato le donne amate rappresentano per lui un ameno rifugio dal tedio che lo annichilisce. Un rimedio a questo torpore dell’anima potrebbe essere trasferirsi a Napoli, seguendo il vaticinio di un amico mago che gli annota sulle pagine di un libro la sibillina frase: “Forse a Napoli ti salverai”. Ed è lì che forse Perilli troverà la sua ultima ragione di vita. Il romanzo unisce con maestria dramma e commedia, assurgendo a custode dei valori del passato.
Cammisa Francesco
Nato a Napoli nel 1959, Francesco Cammisa è docente di Storia del Diritto e della Giustizia in Europa presso la Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli. Vive tra Napoli e Cagliari. Ha al suo attivo numerosi saggi storici, e i romanzi L’antirickler (2001), Pavana per carogne impenitenti (2005), Il tempo di Caino (2008), Il capitano Zangen (2009).
UN ASSAGGIO
In seguito, con calma, avrebbe fatto visita al mago Dolin: le sue risposte oracolari erano di una precisione assoluta. Molto probabilmente avrebbe compreso meglio il motivo della sfida inesorabile: la rassegnazione alla fatalità della vita, alle meschinerie del proprio tempo.