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Titolo Parole tra le ciglia

Autore Apollonia D'Arienzo

Collana Fuori collana

Dettagli pp. 136, Ft. 12,2 x 20

ISBN 9788860431127

Parole tra le ciglia

Introduzione di Tommaso Avagliano

€ 10,00
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"La malattia sento che mi ha cambiato non solo il corpo ma anche il cuore. Così, spesso, mi chiedo chi veramente sono oggi. Sono una libellula alla quale un dispettoso bimbo ha strappato le ali o, piuttosto, un leone pronto a ruggire contro la sorte?Sono una mano privata delle sue dita o, piuttosto, un pugno chiuso contro la vita stessa? Sono una vetusta Penelope, capace solo di sfilare le trame della sua vita o, piuttosto, una nuova e fiera Medea? Sono una semplice margherita senza più i suoi petali o, piuttosto, una tenace edera avvinghiata al muro della vita? Sono soltanto un pallido fantasma, l’ombra di me stessa o, piuttosto, una bellicosa valchiria? Sono ancora un essere umano o, piuttosto, un corpo privato della propria anima?"

Lolita

Descrizione

A mano a mano che la sclerosi la immobilizzava in tutto il corpo, tranne che negli occhi e nella mente, si è adattata a comunicare con un cenno delle palpebre, rivolto a chi le fa da interprete recitandole ad una ad una le lettere dell'alfabeto e poi componendo con quel­le da lei prescelte una parola dopo l'altra, fino ad arri­vare a una frase compiuta.
Sono nate così, giorno per giorno, senza un preciso disegno, le pagine di questo libro, grondanti di amore e di dolore ma animate da una tenace volontà di vivere. Ed è già un miracolo che questa donna cosÌ sfortunata con­tinui ad esistere tra noi quando all'inizio della malattia le erano stati pronosticati pochi mesi di sopravvivenza. Un miracolo che si conservi sempre lucida e non si stan­chi di palesare ogni suo pensiero e sentimento. Un mira­colo che accanto ad accenti di ribellione nei riguardi di un destino crudele, che le ha fatto perdere l'amore del marito e la possibilità di veder crescere giorno per gior­no il suo unico figlio, riesca a trovare espressioni di affet­to e di riconoscenza per i familiari e gli amici con i qua­li si trova a corrispondere, mostrando un animo final­mente pacificato.
Nel libro non mancano pagine di tenerezza e di nostalgia per il figlio innanzi tutto, e poi per le piccole allieve deUa sua scuola di danza e per gli scolaretti che, dopo averla incontrata, le hanno spedito lettere e disegni da un paese deU'entroterra napoletano. Particolare riso­nanza rivestono, in apertura, le parole di rimpianto dedi­cate al padre, scomparso da molti anni ormai, e aUa madre venuta a mancare di recente, di cui Lolita sente lancinante la perdita...

Tommaso Avagliano

D'Arienzo Apollonia

Apollonia D’Arienzo, per gli amici Lola o anche Lolita, insegnante di danza classica, ha frequentato la facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Salerno. Da circa un ventennio è affetta da S.L.A. (Sclerosi Laterale Amiotrofica), una malattia neurodegenerativa, che interessa i motoneuroni, le cellule nervose che controllano il movimento muscolare. Questa è una patologia che giorno dopo giorno fa perdere ogni autonomia: non si riesce più a parlare, a deglutire, a muoversi, a respirare. La scelta è quella di lasciarsi morire o decidere di continuare a vivere, accettando però di farlo grazie ad una macchina che permette di respirare, e di un tubo nello stomaco per nutrirsi. Lei sceglie, nel lontano 2002, di continuare a vivere, ed è così che a poco a poco trova la forza di ‘dettare’ con il movimento delle palpebre, e poi con l’aiuto di un computer, i testi di tre libri: Parole tra le ciglia (2009), Oltre la tenda (2011) e In punta d’ali (2013). È il suo modo personale di vivere la malattia come un’opportunità e fare della sofferenza un’esperienza unica, che le permette di affrontare con coraggio la vita di ogni giorno.

 

Immagine: Apollonia D'Arienzo

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Il marlin, da cui la casa editrice prende il nome, è il pescespada che Hemingway amava pescare
al largo di Cuba e che gli ha ispirato lo splendido romanzo “Il vecchio e il mare”

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